Viaggiando tra le comunità Tzutujil del Guatemala e gli Tzotzil del Messico, ho avuto modo di conoscere da vicino la loro medicina tradizionale: un sistema che non separa il corpo dallo spirito e dalla comunità e dove le erbe giocano un ruolo nel mantenere l’equilibrio e la salute.
La Cosmovisione Maya e la Salute
Per comprendere la medicina maya, bisogna prima entrare nella sua cosmovisione. Secondo la tradizione, tutto ciò che esiste nel mondo ha uno spirito, una forza vitale che lo anima. Un raccolto abbondante, una montagna, un temporale o una malattia non sono semplici eventi o oggetti, ma entità viventi con cui si può interagire. La vera realtà è sogno: nel sogno siamo invulnerabili, possiamo vedere il futuro e il passato, interagire con gli antenati e la Divinità. Il sogno è vero, mentre la veglia e il mondo ordinario sono solo un sottoprodotto del mondo degli spiriti, il sogno del dio. La realtà materiale è dunque il riflesso di questo mondo sottile, e la malattia è spesso il segnale che qualcosa in questa relazione si è spezzato.
Le afflizioni vengono classificate in due grandi categorie:
- Malattie da eccesso: uno spirito estraneo si è insediato nel corpo del malato, causando squilibri.
- Malattie da difetto: l’anima si è allontanata, lasciando la persona in uno stato di debolezza o depressione.
Questa visione porta a un approccio alla guarigione che è tanto spirituale quanto pratico. La malattia non è mai un fenomeno isolato, ma il riflesso di un disordine più ampio che coinvolge la comunità e l’universo stesso.
I Tre Pilastri della Guarigione
La medicina maya segue una gerarchia precisa nelle cure, che pone al centro il ripristino dell’armonia con le forze del creato.
1. Il Rituale e la Limpia
Il primo passo nella guarigione è sempre il rituale, spesso guidato da un ajq’ij (sacerdote o sacerdotessa) o un ilol (guaritore). Il cuore della pratica è la limpia, una cerimonia di purificazione che libera il corpo e lo spirito dalle influenze negative. Attraverso l’uso di incenso, erbe e preghiere si “spazza via” ciò che impedisce il ritorno dell’equilibrio naturale.
In alcuni casi, il rituale può includere una chiamata dell’anima, un viaggio sciamanico per recuperare la parte perduta del malato e riportarla al suo corpo. Questo è particolarmente importante nei casi di trauma o shock emotivo, in cui si dice che l’anima possa essersi smarrita tra i mondi in seguito a una dissociazione.
2. Le Buone Abitudini e il Ringraziamento
Dopo il rituale, viene l’arte di vivere in armonia con le forze della vita. Pregare, ringraziare ogni giorno gli spiriti della natura, rispettare i cicli della terra e del corpo: tutto questo è parte della medicina. L’acqua, il fuoco, il vento e la terra non sono elementi inanimati, ma esseri che ci nutrono e che devono essere onorati.
Questa pratica si riflette anche nel rapporto con la comunità: un individuo non è mai separato dal suo popolo, e la guarigione di uno è la guarigione di tutti. Per questo, i riti di guarigione spesso terminano con un banchetto condiviso, dove si mangia, si canta e si celebra il ritorno dell’equilibrio.
3. Le Erbe Medicinali: Spiriti Guaritori
Solo quando le altre vie non bastano, si ricorre alle piante. Ma attenzione: nella medicina maya, le erbe non curano per i loro principi attivi, come nella fitoterapia occidentale, bensì per lo spirito che portano. Ogni pianta è un alleato con un’anima propria, e il suo utilizzo richiede rispetto e conoscenza.
Tra gli Zapotechi del Messico le erbe vengono classificate in tre categorie principali:
- Dolci: nutrono e rafforzano il corpo.
- Amare: purificano e rimuovono le tossine.
- Insipide: riequilibrano e riportano l’armonia.
Ecco tre esempi significativi di questa suddivisione:
- Albahaca (Basilico, Ocimum basilicum) – Dolce
Il basilico è considerato un’erba che nutre e fortifica. Le sue proprietà lo rendono utile per migliorare la digestione, alleviare lo stress e proteggere dalle infezioni. Utilizzato in tisane, favorisce il benessere generale ed è un grande alleato nelle pulizie spirituali. - Ruda (Ruta graveolens) – Amara
La ruta è un potente purificatore energetico, impiegata nelle limpias per allontanare le influenze negative. In infuso, stimola il flusso mestruale e viene usata per liberare il corpo da energie stagnanti. È tossica in grandi quantità e deve essere maneggiata con cautela. - Caléndula (Calendula officinalis) – Insipida
La calendula è associata all’equilibrio e alla guarigione. I suoi fiori sono utilizzati per lenire problemi digestivi e curare ferite esterne, oltre ad avere proprietà antibatteriche e antifungine. La sua azione dolce ma efficace la rende una pianta fondamentale nella medicina tradizionale.
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Guarigione e Comunità: Un Legame Indissolubile
Uno degli aspetti più affascinanti della medicina maya è il suo carattere comunitario. A Santiago Atitlán, per esempio, molte cure avvengono nelle cofradías, antiche confraternite religiose dove si mescolano elementi cattolici e maya, diventando centri di guarigione e preghiera. Qui, il malato non è mai solo: è sostenuto dalla sua famiglia e dalla comunità, che partecipa attivamente ai rituali di guarigione. Nel mondo Tzotzil, i guaritori accolgono i malati nei loro recinti, all’interno dei quali spesso si trovano stanze per ospitare persone malate venute da lontano con i propri familiari. La guarigione non è solo un fatto individuale: ogni malattia è anche un riflesso della comunità, e la sua cura deve coinvolgere tutti. Per questo, dopo le cerimonie si condividono cibo e canti, celebrando il ritorno dell’equilibrio e la reintegrazione della persona nel tessuto sociale. In alcuni casi, la malattia è il risultato di un’infrazione di tabù da parte di qualcuno del gruppo, e la guarigione richiede un atto collettivo di riparazione e riconciliazione.
In un mondo sempre più frammentato, questa visione della medicina ci ricorda qualcosa di essenziale: la salute non è solo una questione di corpo, ma di anima, di relazioni e di equilibrio con il tutto.
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