Un viaggio intenso e inconsueto, nell’India meno raccontata e meno visitata. Esploreremo l’Orissa e il Chhattisgarh, regioni di straordinaria ricchezza culturale e spirituale, dove sopravvivono tradizioni millenarie, pratiche ascetiche, culti arcaici e forme di resistenza culturale. Lo faremo senza fretta, incontrando le comunità locali, osservando i rituali nei villaggi tribali, partecipando alla grande celebrazione del Rajim Mela, uno dei pellegrinaggi più significativi dell’India centrale. E poi, come a voler chiudere il cerchio con la forza della natura, due safari nel parco nazionale di Kanha, alla ricerca della tigre del Bengala.
Il viaggio si svolgerà dal 4 al 19 febbraio 2026 (16 giorni), accompagnato da me, e con un piccolo gruppo di viaggiatori e viaggiatrici.
Dopo un primo acclimatamento a Delhi, voleremo a Bhubaneswar, capitale spirituale dell’antica Kalinga, dove tra stagni sacri e templi millenari si apre il nostro percorso. Visiteremo Konark, con l’imponente Tempio del Sole, e Puri, città sacra dell’Orissa. Proseguiremo verso Dhenkanal, per un incontro ravvicinato con i sadhu del culto Mahima nel loro monastero.
A Baliguda entreremo nel cuore tribale dell’India: qui vivono le popolazioni Kondh, una delle comunità indigene più antiche del subcontinente. Visiteremo i loro villaggi, riconoscibili dai tatuaggi facciali e dagli ornamenti rituali, partecipando con rispetto ai loro ritmi e alle loro pratiche quotidiane. I mercati settimanali sono momenti vibranti di scambio e di socialità: potremo assistere a scene rare e vitali, come il mercato dei Bonda a Onkudelli – forse l’unica occasione per incontrare questo popolo schivo e fiero – e quello dei Maria, con le danze Bison Horn e i copricapo cerimoniali.
Attraverseremo villaggi agricoli, monasteri, luoghi sacri e foreste abitate da presenze invisibili, attraversando spazi in cui l’India profonda custodisce ancora i suoi segreti.
Il momento culminante del viaggio sarà il Rajim Mela, una delle più grandi feste religiose del Chhattisgarh, che attira pellegrini, sadhu naga, asceti ricoperti di cenere e devoti in processione lungo il fiume Mahanadi. Una scena potente, intrisa di simbolismo, che ci metterà in contatto con la dimensione spirituale più autentica dell’India popolare.
Il viaggio si concluderà con due safari nel parco nazionale di Kanha, fra foreste e praterie popolate da cervi, barasingha, leopardi e – con un po’ di fortuna – le leggendarie tigri del Bengala.
Come sempre, questo viaggio non è pensato per chi vuole “vedere tutto” o collezionare mete, ma per chi desidera comprendere.
Cammineremo, osserveremo, ci fermeremo. Faremo domande, ci lasceremo interpellare da ciò che non capiamo. Non tutto sarà “confortevole”: alcuni tratti sono remoti, alcuni incontri sono spiazzanti. Ma proprio qui risiede la forza trasformativa del viaggio: nel mettersi in ascolto, e nel lasciarsi toccare.